"EVENTI PROSSIMI Settimana Santa Festività Pasquali"
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Le Glorie di San Martino Evento che si terrà il giorno 10-11-2014
 
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SCANNO AQ.
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Un evento da non perdere perché potrete degustare castagne e vino sotto "costruzioni" alte 20 metri che saranno date alle "fiamme". Durante la degustazione sarà possibile assistere a balli e canzoni dei giovani di Scanno, che spesso preferiscono ballare attorno ai falò dopo essersi cosparsi il viso di fuliggine agitando campanacci o altri oggetti frastornanti. Le Glorie di San Martino sono tre, una per ogni contrada di Scanno, creando questo enorme falò raccogliendo legna e frasche dalle alture di Cardella, della Plaia ed in contrada Decontra, luogo in cui inizialmente veniva preparata la festa dato che è esattamente dinanzi la grotta di San Martino. La tradizione vuole che queste tre contrade si sfidino realizzando il falò più luminoso e duraturo ed il "palancone" rimanente veniva consegnato alla sposa novella che in cambio donava vino e castagne ai presenti. More Info SCANNO AQ. Info Piazza S. Maria della Valle, 12 tel 0864.74317 fax 0864.747121 Per maggiori informazioni: info evento IAT - Scanno Tel.+39-0864-74317 e-mail info@scanno.org Sito Web Esterno scanno.org Sito Web Esterno conoscere.abruzzoturismo.it

Gallinaro - Santuario di San Gerardo Confessore pellegrinaggio Scanno-Gallinaro 10 agosto

video 1    https://youtu.be/kp48aInN5a0

 video 2    https://youtu.be/MqhD7thedcE

  video 3    https://youtu.be/PNsoD_HkWyc

video 4    https://youtu.be/ScHxTXPyiqc

italiavirtualtour https://www.italiavirtualtour.it/dettaglio.php?id=98394

 

Si rafforza ogni anno il 10 agosto un  legame storico che unisce gli Scannesi con San Gerardo. Pellegrini partono a piedi da Scanno,attraversano le montagne che le  separano da Gallinaro, Paese della Val di Comino, percorrendo a piedi circa 55 Km attraverso antichi sentieri.
La festa patronale di San Gerardo è antica e suggestiva, frequentata da numerosi pellegrini, turisti ed emigrati provenienti dal Belgio, dalla Francia e dagli Stati Uniti. Una specie di ossessione religiosa, di frenetica esasperazione, pervade il Santuario, quando alle 18, arrivano i pellegrini di Scanno, Pettorano sul Gizio e Minturno. La tradizione vuole che all’arrivo degli scannesi, il Santo inizi a operare miracoli. Un alone di mistero avvolge il loro pellegrinare… e per due ore diventano i padroni assoluti della chiesa patronale.
L’11 agosto alle 9 è il turno dei pellegrini di Ceprano, Roccadarce e Santopadre, le cui cittadine ospitano i resti mortali dei compagni di Gerardo: Arduino, Folco e Bernardo. Alle 10,30, con partenza dalla chiesa di San Giovanni, processione per il centro storico con la presenza dei parroci di Ceprano, Santopadre e Rocca d’Arce e delle reliquie dei rispettivi Santi. Dopo una sosta al Santuario, ritorno in chiesa e solenne concelebrazione officiata dal Vescovo con i parroci delle quattro cittadine. I festeggiamenti si concludono in serata con uno spettacolo musicale e fuochi d’artificio.
 
Dettagli: Il Santuario fu eretto nella prima metà del XII secolo nel luogo dove, nel 1102, erano stati sepolti Gerardo ed i suoi compagni Stefano e Pietro in pellegrinaggio verso la Terra Santa. Secondo il “Libretto gotico”, alcuni anni dopo, un altro pellegrino che giaceva malato nel paese ebbe la visione di Gerardo e, imploratolo, ne ottenne di essere prontamente risanato. Il prodigio non restò isolato e  commosse  il  popolo  di  Gallinaro al  punto  di  richiederne la beatificazione che fu concessa dal vescovo di Sora Roffredo, verso il 1127. La notizia più antica della chiesa risale al 1259 ed è contenuta in un testamento conservato a Montecassino, con il quale Fra Rainaldo, eremita di San Gerardo, detta le sue ultime volontà in relazione ai propri beni. La presenza di eremiti nel Santuario è confermata dalla tradizione orale e dal toponimo “Vigna dei Santi” (Santi erano detti gli eremiti) attribuito ad un terreno presso la chiesa ancora nel catasto del 1764. Nel XIV secolo, giunsero in visita a Gallinaro alcuni parenti del Santo: nel 1355, Domenico De Gerardis che fondò la Cappella del Santissimo Sacramento e poi, nel 1376, Pietro ed Andrea De Gerardis i quali fondarono e dotarono l’Ospedale.
 
 La devozione a S. Gerardo è viva soprattutto nei paesi della Diocesi di Sora ma sono molti i suoi fedeli anche in paesi di altre province: particolarmente note e attese sono le compagnie di pellegrini che giungono a Gallinaro il 10 agosto da Scanno, Pettorano sul Gizio e Minturno. Il lunedì di Pasqua si festeggia invece la traslazione del suo corpo nella chiesa maggiore. L’ultimo membro della famiglia del Santo che si fece vivo nel paese fu il gesuita John Gerard il quale, nel 1608, donò il braccio d’argento che ancor oggi racchiude la reliquia.
 
Nel 1685, in occasione dei lavori di riparazione dell’altare, furono ritrovate al suo interno le ossa di Gerardo, Stefano e Pietro. Le reliquie furono esaminate da una commissione teologica e medica nominata dal Vescovo Guzzoni e, riconosciute appartenenti ai tre pellegrini ricordati nel “Libretto gotico”, ne fu autorizzata la venerazione. Le reliquie poste in tre urne furono collocate in tre nicchie scavate nella parete retrostante l’altare principale della chiesa di San Giovanni.
 

 

GLORIE (FALO') DI SAN MARTINO

SCANNO (AQ), 10 novembre 2013

Il 10 novembre 2013 a Scanno la prima neve ha già coperto i monti intorno e il paese s'appresta ad entrare nel silenzio ovattato dell'inverno, per raccontare la sua storia, per rivivere antiche tradizioni: le più semplici, le più belle. Le più sentite dalla gente.

Alla vigilia di San Martino, le stradine del borgo si animano. Alle ore 18.30 è una ricorrenza molto attesa, preparata con cura, che vede come protagonista l'entusiasmo incoercibile di bambini e ragazzi. Alla vigilia della festa i giovani di Scanno ripetono un rituale che sa di antiche cerimonie celtiche e longobarde. Sulle alture circostanti, tra alti "palanconi", s'innalzano grandi cataste di legna e ceppi: tre grandi torri. Sono le "glorie", monumentali pire di legno, alte sino a 20 metri. Vengono accese al tramonto in tre contrade: a Cardella, sul costone verso Passo Godi; a La Plaia, a valle verso il lago; a San Martino, nei pressi della grotta del Cavaliere. Tutto il paese si raccoglie nell'aia di Sant'Angelo per assistere a questo suggestivo rito. E' una tradizione tra le più antiche e suggestive fra quelle sopravvissute al potere del tempo, che si rinnova ogni anno. Appena buio si dà fuoco alle "glorie" che ardono per tutta la notte, creando effetti spettacolari. I giovani, nel rispetto della tradizione si tingono il viso con il nero della fuliggine, inneggiando la propria contrada improvvisando canti e balli attorno ai grandi falò e, terminata la baldoria, il "palancone" viene consegnato alla sposa novella che offre vino e dolci. Durante la celebrazione delle "glorie" si consuma la pizza con i "quattrini": una pizza di farina gialla con noci, fichi secchi e miele, che nasconde al suo interno una piccola monetina, simbolo dell'abbondanza.

 

Manifestazioni culturali ed eventi a Scanno

Le Chezette": le serenate delle calzette la notte del 5 Gennaio (vigilia Epifania)

Domattina è la Pasquetta,                                             Domattina è la Pasquetta,

che sia santa e benedetta;                                            che sia santa e benedetta;

vengono i Magi dall’oriente                                           vengono i Magi dall’oriente  

cantano tutti allegramente.                                            cantano tutti allegramente.

Addumane è la Pasquetta,                                            Domani è la Pasquetta,

  t’appenneme la chezetta.                                              ti appendiamo la calzetta.

Nun ce mette cherrevone,                                            Non metterci carboni,

 ma soltanto cose bbone:                                             ma soltanto cose buone:

 de presutte n’affellata,                                                  di prosciutto un’affettata,

 de se cicce na cacchiata,                                             di salsicce una corona,

de vescicchia nu luminelle                                          di “viscicchia” il filetto

e nu fecate d’agnielle.                                                   e un fegato di agnello.

Nu cunijje na ghellena,                                                 Un coniglio, una gallina,

d’ova fresche na duzzena.                                          di uova fresche una dozzina.

Vine assé, me raccumanne                                         Vino, molto, mi raccomando   

e cumenza bbuone j’anne.                                          ed inizia bene l’anno.

E’ Stacchille che t’appenne                                        E’ Eustachio che ti appende

la chezetta che ‘stu cante.                                          la calzetta con questo canto.

Tu paure nenn’avenne                                               Tu paura non devi avere

ca te penza sempre tante.                                         ché ti pensa sempre tanto.

 

Audio coro la chezette cliccare sull'icona sotto

Festa di S.Antonio Abate (detto Barone) : il 17 gennaio,distribuzione e benedizione delle sagne con la ricotta.

 
Sant'Antonio Abate nella storia è ricordato tra i fondatori del monachesimo orientale perciò chiamato "padre dei monaci". Dopo la morte dei genitori distribuì i propri averi e nel 270 si ritirò nel deserto della Tebaide dove cominciò una vita all'insegna della penitenza. In quel luogo lo raggiunsero numerosi discepoli dando vita ad una comunità anacoretica in Egitto. Sostenne i martiri nella persecuzione di Diocleziano e si adoperò nella lotta contro l'Eresia Ariana. Fu Sant'Attanasio che scriverà la biografia del Santo che morì vecchissimo presso Afroditopoli nel 356.
 
La leggenda "de lo beatissimo egregio Missere il barone Sancto Antonio" è uno dei più interessanti documenti dell'antica poesia volgare abruzzese. Opere di un chierico che dovette diffonderla, come mostrano chiare tracce di tradizione orale in tutta l'area aquilana. Il componimento è giunto a noi nel Codice Casanatense nel 1808. Databile ai primi anni del Trecento la leggenda è entrata nel repertorio dei poeti di occasione, specie quelli appartenenti al mondo pastorale improntando moltissime orazioni in uso delle compagnie di questua che, in occasione della festa di Sant'Antonio, attraversavano l'intero Abruzzo. A Scanno, che fu tra i più fiorenti centri dell'economia armentizia, il ricordo di questo antico componimento è ancora molto vivo che Sant'Antonio, chiamato altrove Abate o di Gennaio, è detto Barone, anche allo scopo di distinguerlo dal Santo di Giugno, detto il giglio.
 
La mattina del 17 Gennaio, un tempo di buon'ora, la famiglia Di Rienzo che possedeva la maggior parte delle greggi svernanti in Puglia, faceva disporre all'esterno della propria casa, uno o più caldai di rame ricolmi di fumanti "sagne" con la ricotta. I devoti dopo aver ascoltato la messa nella vicina chiesa di Sant'Antonio Abate, si avviavano con il prete in testa al corteo verso casa Di Rienzo. Quì dopo il rito della benedizione del cibo, con una speciale formula che richiama l'incipit del cantare medievale, ognuno si serviva di un mestolo di minestra che consumava per devozione. Oggi il rito della minestra viene ripetuto e organizzato da associazioni e privati del paese di Scanno. La cerimonia, anche per lo scenario in cui si svolge, è molto suggestivo e dà avvio al lungo periodo del Carnevale.
 

Processione del Venerdì Santo del Cristo morto- Processione degli incappucciati. video

Giovedi Santo - S.Messa nella "Cena del Signore" - Ora di Adorazione;
Venerdi Santo - Processione degli Incappucciati, Via Crucis e la Processione del Cristo Morto; 
Sabato Santo - solenne Veglia Pasquale; 
Domenica di Pasqua - S.Messa nella Chiesa di S.Maria della Valle in piazza; 
Lunedi dell'Angelo - S.Messa nella Chiesa di S.Maria della Valle.
Per ulteriori dettagli  sull'intera Settimana Santa ricordiamo che il Programma Ufficiale è disponibile presso la I.A.T. di Scanno (Piazza S. Maria della Valle 12 - tel.0864-74317, fax.0864-747121).

Video cliccare sull'icona sotto

 

Festa di Sant'Antonio da Padova : il 13 giugno, con la tradizionale "Processione dei muli e delle travi.

 

Video  Festa di Sant'Antonio da Padova cliccare sull'icona sotto

Video Festa di Sant'Antonio da Padova cavalli e muli che trasportano legna cliccare sull'icona sotto

 

 

 Festeggiamenti in onore di Maria SS. delle Grazie - prima domenica di luglio

Festeggiamenti in onore di Maria SS. del Carmine - 16 luglio

Estate Scannese : animata da mostre, concerti, teatro in piazza, tornei di bocce e di scacchi, fiaccolata notturna sul lago con fuochi pirotecnici.

Festa di San Lorenzo : il 10 agosto in località Jovana.

il"Catenaccio" : 14 agosto, che fa rivivere l'antica tradizione della festa delle nozze e la bellezza delle fogge dei    tradizionali costumi femminili.

  Festa di Sant'Egidio Abate - 1 Settembre

  Festa di San Nicola di Bari - Frattura di Scanno - 10 Settembre

  Festa del Santo Patrono : Sant'Eustachio il 20 settembre.

  "Premio Scanno" premio letterario: dal 2002 si svolge a Settembre (penultima settimana). 

  Festa di San Francesco d'Assisi - patrono d'Italia - 4 ottobre

 "Le Glorie di S.Martino" : notte fra il 10 e l'11 novembre.

 bullet Feste Natalizie ed Epifania : Presepe vivente. 

SPETTACOLO PIROTECNICO SUL LAGO DI SCANNO
 
SCANNO - Sono divenuti ormai una tradizione a Scanno i fuochi d'artificio sul lago. Al calar della notte un incantevole spettacolo di colori e disegni ha illuminato il cielo sopra le acque lacustri strette tra i monti. Giochi pirotecnici, cuori, cerchi, fiori di fuoco, girandole dalle sfumature cangianti, cascate scintillanti e ventagli al tricolore in omaggio ai 150 anni dell’unità d'Italia hanno tenuto, per trenta minuti,  con il naso all'insù  molti turisti, curiosi e affezionati del suggestivo appuntamento scannese che anche quest'anno è tornato a regalare magia unendo acqua, fuoco, terra e cielo. Chi dalla strada, chi sulla riva, chi il più vicino possibile e chi accomodato sulle sedie di casa propria portate fino alle sponde del lago per meglio godersi lo show by night dai mille
colori. Prima la fiaccolata, poi la magia dei fuochi d'artificio riflessi sul bacino lacustre a forma di cuore nella valle del Sagittario. 
 
fonte centroabruzzonews